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mercoledì 4 marzo 2015

... ERAVAMO 4 AMICI AL BAR ...

Il termine bar deriva da una parola inglese molto di moda, che significa propriamente sbarra (bar, abbreviazione di barrier), cioè la sbarra o barriera divisoria che, all'epoca della prima colonizzazione dell'America del Sud, separava i clienti dal banco di mescita (quello che oggi sarebbe il bancone).


Il bar, nel corso della storia, ha assunto caratteristiche comuni ad altri locali come la caffetteria e il ristorante. Da sempre, il bar è il centro di intrattenimento sociale per eccellenza, in cui persone o piccoli gruppi possono conversare, leggere, ascoltare musica passando il tempo piacevolmente.

Nei secoli passati, giovani poeti, pittori, scultori, scrittori e in genere letterati, sia famosi che non, si incontravano in questi luoghi per ammirare la cultura degli illustri e magari sperare in nuove idee e fama. Nei caffè di allora sono nati movimenti socio-culturali, opere, libri e idee per pittori e scultori, ma anche rivoluzioni. Alcuni caffè letterari sono tuttora aperti come l’Antico Caffè Greco di via Condotti a Roma e il Caffè Florian di Piazza San Marco a Venezia.

In questo mese, dalla lettura dei romanzi in bibliografia vedremo come si sviluppano le vicende che accadono proprio nei bar.
 
Buona lettura a tutti! 
 
Bibliografia suggerita:
 
Bar Sport / Stefano Benni
Bar Sport Duemila / Stefano Benni
Santuario / William Faulkner
Snack Bar Budapest / Marco Lodoli e Silvia Bre
I Markurell / Hjalmar Bergman
L'Alveare / Camilo José Cela
Bar Atlantic / Bruno Osimo
La ballata del caffè triste / Carson McCullers
La stanza rossa / August Strindberg
Il bar delle grandi speranze / J.R. Moehringer
Sparizione I  in  Il mondo e altri racconti / Jeanette Winterson
 
 
 
 
 
 
 

 

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